I nonni: le radici che tengono saldi
Ci sono presenze nella nostra vita che agiscono in silenzio, con costanza e profondità, invisibili agli occhi, ma essenziali all’equilibrio dell’anima. I nonni sono spesso questo: radici profonde piantate nel tempo, che nutrono le generazioni con la l’esperienza, l’ascolto e l’amore incondizionato.
Nel lavoro terapeutico, incontriamo spesso adulti che portano dentro di sé vuoti antichi, o al contrario, colmi di amore ricevuto. E non è raro che, scavando nei ricordi, emergano figure di nonni che hanno rappresentato rifugi sicuri, fari nella nebbia, o semplicemente una coperta calda nelle notti fredde dell’infanzia.I nonni non sono solo custodi della memoria familiare, sono anche “ponte” tra ciò che è stato e ciò che sarà. Parlano un linguaggio che ha imparato a fare spazio, a rallentare, ad accogliere senza voler correggere. In un mondo che corre veloce, sono l’invito a sostare, a respirare, a ricordare.Sono un pò come libri vissuti, con le pagine consumate ma dense di storie e significati. Ogni ruga sul loro volto racconta un capitolo, ogni silenzio un insegnamento.La Festa dei Nonni, rappresenta un atto profondo, un modo per riconoscere il valore del legame intergenerazionale e il potere curativo della memoria affettiva. In fondo, chi ha avuto un nonno o una nonna che ha saputo amare, sa che quel tipo di amore non finisce, resta dentro come una luce soffusa che ci guida anche quando non ce ne accorgiamo.Un augurio speciale ai miei nonni, per tutto ciò che hanno rappresentato e per quanto ancora oggi continua a muoversi dentro, anche nella loro assenza.

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