TRA INVIDIA E AMMIRAZIONE

È stato fatto un esperimento che prevedeva il reclutamento di bambini maschi della stessa età, ad ognuno di loro veniva dato lo stesso giocattolo, una macchinina.
Entrati in una stanza qualcuno iniziava a giocare divertendosi, altri guardavano con ammirazione quelli che giocavano tentando di imitarli, altri ancora provavano un certo malcontento davanti al proprio giocattolo.
Dopo poco quest’ultimi iniziavano ad infastidire quelli che, giocando, si divertivano.
L’impulso distruttivo nasce dal bisogno di reagire alla pressione generata dall’invidia che fa sentire sminuiti, danneggiati, non per un torto subito ma perché qualcuno, con la sua semplice presenza, evidenzia le mancanze di chi, per vari motivi, non è riuscito a raggiungere un risultato.
Questo sentimento negativo è tanto più forte quanto più la persona a cui ci si paragona risulta vicina per età, stato sociale, interessi, ecc.
Si hanno così di solito due possibili reazioni: quella dell’invidia distruttiva che induce a far del male all’altro, a screditarlo, o a godere di qualche sua difficoltà, oppure l’ammirazione, sentimento questo che e’ possibile solo quando siamo in pace con noi stessi.
Poi ci sono quelli che giocano contenti, si divertono e raggiungono i loro obiettivi non prestando attenzione a quelli che li osservano e alle loro reazioni complicate.