TRA SCONVOLGIMENTO ED INQUIETUDINE
Non si è mai abbastanza preparati.
Arrivano con prepotenza dalla terra, irrompendo nella quotidianità, fatta di routine e di certezze alterando, a volte, spezzando un equilibrio spesso difficilmente raggiunto. Certo siamo spaventati dai crolli, da cosa può accaderci, ma soprattutto siamo spaventati dal fatto che il terremoto ci ricorda le nostre fragilità, sottolineando la nostra impotenza e quanto servano davvero pochi secondi a stravolgere una vita, a farci sentire piccoli ed indifesi. Secondi interminabili, con il fiato sospeso, mille pensieri che si accavallano, si urla, si scappa, si prega, si attende….
Poi tutto passa, ci si guarda intorno, un grande respiro, un grande silenzio. Solo poi ci si racconta, in pochi secondi mille chiamate, per informare, per sapere, per tranquillizzare, o semplicemente per sentire conforto. Non ci sono crolli, né macerie, ma sconvolgimento ed inquietudine. Gradualmente si riprende, si riparte con una nuova giornata, una nuova paura, una nuova consapevolezza, un nuovo equilibrio, e si torna a vivere.

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