Così si inizia a raccogliere le più piccole con una certa soddisfazione, sapendo che quelle visibili a tutti e facilmente raggiungibili non hanno tempo di maturare. Poi, si continua a camminare, a cercare e se ne trovano di più grandi e mature, così si tralasciano le altre. Ci si addentra tra i cespugli tendendo le braccia e graffiandosi anche un po’, per arrivare dove ancora non è passato qualcun altro, così si trovano rovi semi nascosti con more mature ed invitanti.A quel punto non ci si accontenta più di quelle che capitano, ma si raccolgono solo le più belle che coprono le più piccole rimaste sul fondo del contenitore.Le cose belle esistono, ma occorre cercarle con fatica e tenacia, a volte anche rischiando di farsi un po’ male, ma con la consapevolezza che quando si raggiunge l’obiettivo si viene ampiamente ripagati.Solo poi non si è più disposti a rinunciarvi e ad accontentarsi di quello che capita, perché quello che “capita” non è quasi la cosa migliore.