TRA CONSAPEVOLEZZA E PAURA

La paura, quando supera i livelli di guardia che ciascuno è capace di tollerare, offusca la mente ed impedisce l’analisi critica della realtà, innescando un meccanismo di regressione del livello di consapevolezza, cioè della capacità di analizzare le circostanze in modo logico e razionale. Perdendo la capacità di valutare le situazioni, aumenta la propensione ad adeguarsi alle analisi fatte da qualcun altro e ad accettare soluzioni che, per quanto improbabili, sembrano l’unica zattera nel mare in cui ci si sente dispersi.

Resistere alla paura, specialmente se collettiva, diventa quindi un atto dovuto innanzitutto verso se stessi, per il proprio bene, per restituire dignità al proprio libero pensiero. Ma anche verso gli altri, perché se la paura è contagiosa lo è anche la consapevolezza, come una luce nel buio che attira la curiosità di chi riacquista la visione delle cose.

Mai come in questo periodo è necessario educare alla consapevolezza, specialmente i più giovani, tenendo per noi le paure che non riusciamo a dominare e che rischiamo di trasmettere. Se proprio non riusciamo a diffondere luce, almeno non facciamoci portatori del buio.