LA CENA DI CLASSE: RITROVARSI ANNI DOPO…

“Del tempo trascorso resteranno i ricordi dei nostri giovani visi

ci rivedremo nel tempo con facce segnate dalla vita

ma in un attimo torneremo con la mente ai giorni di scuola

e la nostra giovane anima tornerà a vivere quel tempo” ( Anonimo)

 

“Oramai siamo adulti e abbiamo famiglia… queste cose non hanno senso!”

“Un periodo  tra i più belli, per età, spensieratezza, allegria..”

“ E’ stato bello rivivere motti, prese in giro , ricordare le ingiustizie,  ognuno si riappropria del proprio ruolo; Ti ricordi la Prof di … ? Mi ha lasciato il segno era proprio brava! … e quell’altra di ..? Era proprio nevrotica!!”

“ Un’occasione  che ci ha permesso di  rivedere gli altri  con occhi diversi, spesso rivalutandoci, ci siamo ritrovati più uniti di quando eravamo tra i banchi…..

 “ Un salto nel passato! E’ stato bello ricordare e un po’ rivivere anche solo per poco tempo,  momenti condivisi pieni di emozioni positive e negative, amori e passioni per alcuni vissute, per altri taciuti, angosce per le interrogazioni ed episodi che ad ogni cena vengono ricordati e rivissuti come allora….”

Alcuni fanno anche la rimpatriata delle elementari e delle medie:  a volte  sono pochi, e quelli che ci sono fanno gruppo tra loro, mentre degli  altri si ricorda appena il nome. Comunque tutti parlano anche degli assenti, rendendoli presenti, chiedendosi dove sono, cosa fanno, chi ha notizie.

Le riunioni tra ex compagni di scuola  sono esperienze potenzialmente ricche di significato. Rivedersi dopo tanti anni ci costringe a fare un bilancio della propria vita: obiettivi raggiunti e non,  qualcuno si chiede chi era 20 / 30 anni fa e chi è oggi , che immagine avranno  di me sapendo che li ho lasciati con la visione di allora. Qualcuno non si riconosce in niente di se di tanti anni prima mentre  altri, eterni ragazzi, sono sempre uguali, sempre  adolescenti.

Andare o non andare? Far di tutto per non farsi trovare, oppure chi con falso entusiasmo inventa scuse all’ultimo minuto, per paura del confronto tra il passato e il presente o per il timore di incontrare qualcuno con il quale ha dei conti emotivi ancora aperti,  e chi invece fa i salti mortali pur di essere presente . Paura del confronto o curiosità?

I sogni, i desideri, le aspettative di ciascuno: molti ce l’hanno fatta, altri hanno raggiunto un buon compromesso,  altri si sono dovuti  fermare e cambiare rotta, altri ancora combattono ogni  giorno contro  malattie devastanti che arrivano all’improvviso e ti cambiano, stravolgendo il  senso della vita, infine c’è anche qualcuno che non è più con noi.

C’è inoltre la resa dei conti rispetto ai  matrimoni, separazioni, figli e RI-figli, chi rimasto single per scelta, chi forzatamente.

Rivedersi è un po’ mettersi davanti allo specchio: ed i bilanci ( i ragionieri lo sanno bene!) non sono mai in attivo, si tende ad essere molto critici con se stessi, le conquiste e gli obiettivi raggiunti si dimenticano o si ridimensionano, mentre i rimpianti si amplificano.

Alcuni cambiano dentro, altri cambiano taglio di capelli,  città ed anche nazione,  qualche volta ci alleggeriamo del passato, non riconoscendoci in quello che eravamo:  i primi della classe, quelli carini, i timidi, gli invisibili, i ribelli…  Il giorno in cui  arriva qualcuno da quel passato remoto che è stata la nostra adolescenza e ci ricorda tutto questo… arriva sempre quel certo tuffo al cuore.

Allora non possiamo non chiederci: sono diventato  davvero ciò che dicevo, volevo, speravo, sognavo? E per quanto la nostra vita attuale possa essere felice, completa, soddisfacente, attimi di terrore ci assalgono. Difficilmente si resta immuni da questa domanda, soprattutto se la rimpatriata è dopo molti anni.

Il passato racchiude emozioni e ricordi e per non rovinarli a volte dovrebbero rimanere incastonati nel passato.

Nulla rende il ciclo dell’esistenza più tangibile del  vedere i propri compagni di classe cresciuti e, a tutti gli effetti, invecchiati.  A volte si confrontano le foto vecchie con le attuali, è un po’ come continuare a leggere un romanzo di vita, di tante storie differenti , ma tutte partono da  un’esperienza di vita condivisa, con un senso di profonda intimità reciproca.    Ci conoscevamo quando eravamo bambini, ragazzi , prima di sviluppare un’immagine pubblica adulta.

Forse è questa la ragione per cui le cene di classe creano nuovi  feeling: i vecchi compagni di classe vengono percepiti come affidabili, gli antichi amori si riattivano, tutti sono attori di uno spettacolo che ha avuto inizio molto tempo prima, con alle spalle uno scenario di speranze senza limite.

Dedico questi pensieri a tutti i miei compagni di scuola e amici, con ognuno di loro ho fatto un pezzetto di strada, con alcuni in maniera più intima, con altri più superficiale,  altri li ho conosciuti realmente da “grandi”,  quello che è certo è che ognuno di voi ha lasciato in qualche modo un segno che fa parte della mia storia.







  • diego

    bellissimo post, queste reunion proliferano ultimamente grazie a social, e cercavo appunto un filo conduttore simile a questo