IL SACRIFICIO DELLE DONNE

Siamo state troppo a lungo educate al sacrificio ed alla disponibilità.

Fin da piccole ci hanno ripetuto che “più ti sacrifichi per gli altri e più sarai apprezzata”. Ci sono donne che hanno fatto del dovere la loro seconda pelle e del “devo farlo” il loro mantra giornaliero, al punto che se non finiscono tutto non si sentono a posto, con il rischio che comunque non è mai “abbastanza”.
Perché c’è sempre qualcuno di cui occuparsi, qualcosa a cui dedicare il proprio tempo, perché è così che “va fatto”, è così e basta.
Donne pronte ad essere sempre disponibili, ad un sacrificio non esplicitamente richiesto, ma implicitamente dovuto.
Si inizia solitamente da piccole, per gli amichetti, per un fidanzato, per i figli piccoli e grandi, ovviamente per la famiglia, e via così dal datore del lavoro, a chiunque lo richieda.
E si va avanti, guidate solo da una lunga lista di “devo fare” “devo essere”.
Poi all’improvviso succede qualcosa: un evento improvviso che scuote, una forte delusione sentimentale, una profonda insoddisfazione, il passare degli anni, una malattia, a volte delle parole che ascoltiamo distrattamente che penetrano dentro creando uno sconvolgimento emotivo, una ribellione senza precedenti.
È il momento della scoperta: ci si accorge che l’altruismo non significa disponibilità al sacrificio oltre una sana percezione delle proprie necessità, che essere disponibili non significa eseguire ogni comando 24 ore al giorno, ma soprattutto si comprende che dare amore non significa annientare se stessi.🌹❤️