MA CHE ANSIA LA SCUOLA..

Continua il lavoro nelle scuole con bambini, ragazzi ed insegnanti.

L’ansia è una parola che invade sempre più il pianeta scuola: per le verifiche, per le interrogazioni, per il timore di sentirsi inadeguati, si studia di più, ma spesso si apprende meno, minore è l’attenzione e la concentrazione, mentre in notevole aumento la tensione che i nostri ragazzi hanno accumulato. In aumento anche la paura del giudizio, il timore di sbagliare. “Ogni volta che uno studente fa un errore, cresce una sinapsi” così scrive Carol Dweck.

Il nostro cervello ha bisogno di commettere degli errori, perché solo in quel momento diventa più flessibile e cerca altri modi di procedere.

Diverso quando gli errori si ripetono in modo sempre uguale, perché il nostro cervello tende ad automatizzare gli errori ripetitivi.

Non dovremmo penalizzare i nostri ragazzi quando compiono un errore, soprattutto se ne sono consapevoli, dispiaciuti e cercano di superarlo. È così che imparano a diventare più flessibili e consapevoli del proprio modo di procedere, imparano inoltre a fidarsi della propria capacità di affrontare gli errori, aumentando l’auto efficacia. Ma soprattutto imparano a fidarsi di noi e della nostra capacità di aiutarli.

A volte è sufficiente usare una parola diversa: “stanno imparando…’ invece di ‘stanno sbagliando…” per cambiare il modo di vivere la scuola.